Taormina

 

Una vera gemma sul Mediterraneo arroccata sopra il mare blu turchese, offre magnifiche viste lungo la costa ionica, mentre la spettacolare collina sopra di essa è costellata di architettura medievale. Non si può che rimanere assolutamente incantati dall’immensa bellezza di questo luogo.


Non si può non rimanere affascinati dall'immensa bellezza di questo luogo, come accadde a Johann Wolfgang von Goethe, quando nel suo viaggio in Italia visitò il teatro greco (III a.C), simbolo della città.
Immerso tra cipressi e piante di fichi d’india, con la cavea scavata nella roccia, il teatro ellenistico di Taormina, trasformato in arena dai romani offre uno spettacolare panorama sul mare turchese fin sulle coste della Calabria, sulla città di Siracusa e sulla fumante vetta dell’Etna.
Gli amanti della storia e dell'arte troveranno a Taormina il luogo ideale per saziare la propria passione.

Da vedere
Entrando in città da porta Messina, si raggiunge il cuore medievale di Taormina.
Poco lontano dalla porta, palazzo Corvaia e la seicentesca chiesa di San Pancrazio, che sorge sui resti di un tempio greco. Da visitare, poco distante, anche la cavea dell’antico Odeon e la vicina chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.
Nelle vicinanze la strada si amplia in piazza IX aprile, terrazza da cui si gode un ampio panorama, mentre la porta di Mezzo aperta nella seicentesca torre dell’Orologio conduce nel quartiere medievale di Taormina, dai caratteristici edifici con ornamenti ed elementi architettonici romanici e gotici.
Risalgono invece all’epoca normanna il massiccio palazzo difensivo dei duchi di Santo Stefano, con elementi gotici, arabi e normanni, e la Badia Vecchia.
Non solo storia, Taormina è caratterizzata anche da una rigogliosa natura come quella dei giardini pubblici della Villa Comunale.

Da fare
Immancabile una passeggiata lungo Corso Umberto I, la via principale della città, ideale per un po' di shopping; qui infatti si trovano molti negozi di artigianato che vendono di tutto: dalle ceramiche ai gioielli, dall’abbigliamento ai souvenir. Per godere di un po' di tranquillità ci si può addentrare nei pittoreschi vicoli e cortili della parte più vecchia di Taormina.

Indubbiamente Taormina è anche mare e spiagge e durante la bella stagione, non si può resistere a un bagno rinfrescante nelle acque trasparenti di Giardini Naxos o delle spiagge di Mazzarò, a cui si arriva con una funivia, di Mazzeo e di Lido Spisone, dove la sera c'è anche una discoteca.
L’altra spiaggia è quella di Isola Bella, una piccolissima isola situata nella Baia di Taormina, collegata alla terraferma da un lembo di terra, visibile con la bassa marea. E' un’oasi naturale protetta che regala scorci naturalistici impareggiabili.

Nei dintorni
Considerata una delle più belle località marine della costa est, Giardini di Naxos è molto vicina a Taormina ed è uno dei luoghi prediletti dai siciliani per lo splendido mare. Il lungomare, esteso, alterna spiagge libere a lidi attrezzati, ed è ricco di hotel, ristoranti, pizzerie e discoteche. A Giardini di Naxos è inoltre presente un porto in cui ormeggiano anche barche di grandi dimensioni.
Nell’entroterra, un’escursione al borgo medievale di Castelmola, situato più in alto di Taormina, sul monte Tauro.

Da non perdere
Uno spettacolo al teatro Greco. Da giugno ad agosto è in programma la rassegna Taormina Arte che prevede un ampio cartellone con spettacoli di musica, teatro e danza. Inoltre a Giugno si svolge il Taormina FilmFest, una delle più importanti kermesse italiane sul cinema, con ospiti internazionali.

Da provare
Un buon pranzo a base di pesce, magari all’aperto in un giardino di limoni, degustando l'olio extravergine d’oliva siciliano e uno dei pregiati vini Doc della provincia.
Oppure una pausa seduti ai tavolini di uno dei tanti caffè di Corso Umberto per una granita di limone servita in calde brioches o una tipica cassata siciliana.

Giardini Naxos

La spiaggia di Giardini Naxos è una delle località balneari più importanti e frequentate della Sicilia. Si estende per circa 4 km a sud di Taormina, da capo Schisò a Capo Taormina. Lungo il litorale si alternano spiagge libere a spiagge attrezzate con stabilimenti balneari e ristoranti. Il tipo di arenile varia in base alla zona.

Nell’area di Recanati, a sud, la spiaggia è in parte sabbiosa e in parte a ciottoli. Procedendo verso nord si incontra la spiaggia di Schisò, molto frequentata in estate dai turisti, che è composta da fine sabbia dorata e circondata dalla verde macchia mediterranea. Subito dopo si trova la spiaggia di San Giovanni formata da sabbia grigia fine e, infine, Porticciolo Saja, una zona in cui si trovano diverse calette sabbiose fra gli affascinanti scogli di formazione lavica. Le acque che bagnano la costa di Giardini Naxos sono pulite e azzurre e vantano dei meravigliosi fondali alti e trasparenti già a pochi metri dalla riva.

Isola Bella

L’Isola Bella di Taormina è collegata alla terraferma da una lingua di sabbia e fu così chiamato dal barone Wilhelm von Gloeden, un aristocratico tedesco vissuto a Taormina tra l’Ottocento ed il Novecento. Si deve al barone Wilhelm von Gloeden la diffusione della bellezza di Taormina grazie ai suoi capolavori fotografici, anche se passò alla storia come il fotografo dello scandalo, infatti, viene ricordato come l’artista che diede a Taormina un volto erotico­bucolico.

Per i visitatori è possibile raggiungere la Riserva dell’isolotto in due modi da via Pirandello, poco fuori Porta Messina, a piedi percorrendo un sentiero che parte dal belvedere Isola Bella e giunge all’ingresso della Riserva, oppure si può usufruire della funivia comunale fino alla spiaggia di Mazzarò e proseguendo da lì per 200 metri sulla strada statale.
La commistione di vegetazione tipica della macchia mediterranea e piante esotiche si deve all’antica proprietaria, Lady Trevelyn che, sfruttando la sua passione per le piante, impiantò sull’isolotto delle piante tropicali di assoluto valore che, mischiandosi con la vegetazione mediterranea, creano, ad oggi,uni scenario unico al mondo.
E’ possibile ammirare una rigogliosa vegetazione e godere delle diverse sfumature di colori e profumi della natura.

La storia dell’Isola Bella

L’Isola Bella fu donata al Comune di Taormina da Ferdinando I di Borbone intorno al 1806. L’isola fu acquistata intorno al 1890 da una ricca nobildonna inglese, Florence Trevelyan che fu esiliata in Sicilia dalla regina d’Inghilterra Vittoria perchè amante del cugino e futuro re Edoardo VII. A Taormina, Florence Trevelyan sposerà poi il chirurgo taorminese prof. Salvatore Cacciola. Alla morte di Lady Treveylan e del marito, l’isolotto andò in eredità al nipote e avvocato Cesare Acrosso che lo vendette alla famiglia Lo Turco. Nel 1954 l’Isola Bella venne acquistata dalla famiglia Bosurgi di Messina, proprietaria della Sanderson, un’importante azienda di trasformazione degli agrumi. Nel 1982 il fallimento della Sanderson provocò la vendita all’asta dei beni della famiglia Bosurgi, così anche l’Isola Bella fu venduta. Nel 1990 venne poi acquistata dall’Assessorato dei Beni Culturali e nel 1998 l’isola fu dichiarata riserva naturale passando sotto la gestione del WWF prima e del Cutgana poi che, ad oggi, contribuiscono a far rimanere questo posto un angolo di paradiso.

Casalvecchio Siculo

Casalvecchio Siculo, dove l'arte è di casa

Posto a 420 m. sul livello del mare sulle falde del monte Sant'Elia, domina la valle d'Agrò e rappresenta un punto di riferimento per il turismo culturale, artistico architettonico e naturalistico.  Il panorama che da esso si gode va dalla cima del'Etna, la costa Ionica e la costa della Calabria nella Stretto di Messina. Il suo territorio è 33,36 Kmq, per questo è ritenuto uno dei paesi più vasti della Sicilia orientale.

Savoca
Borgo più bello D'italia

Savoca, Sicilia da film: Il Padrino 

Il borgo è diventato celebre per essere stato la location del film Il Padrino, ma custodisce anche diverse attrazioni


Veduta di Savoca
Si deve al sambuco, la pianta che caratterizza l’intero hinterland circostante, il nome del borgo di Savoca, il cui toponimo deriva da Savucu. Siamo nella provincia di Messina, dove il panorama siciliano è un rincorrersi di ampie zone rurali ricche di agrumeti, vigneti, uliveti, frutteti e mandorli. Qui, da un grande colle roccioso, fa bella mostra di sé la cittadina d’arte inserita nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia e definita da Sciascia il “paese dalle sette facce” in un articolo pubblicato il 12 maggio 1962 su "Il Giorno": per lui infatti tutte le volte che si gira lo sguardo il paesaggio offre sempre una diversa veduta.

Benché piccola, Savoca è ricca di attrazioni ma è conosciuta soprattutto perché è riuscita ad ammaliare il cineasta Francis Ford Coppola che qua ha deciso di ambientare il celebre film Il Padrino. Ancora oggi, passeggiando tra queste strade, si ha la sensazione di incontrare i personaggi del capolavoro cinematografico tanto è il magnetismo infuso dalla pellicola, e non mancano tour dedicati al “giro del Padrino”.

panorama di savoca
Panorama di Savoca
Palazzo Trimarchi, in piazza Fossia

All’imbocco del paese, in Piazza Fossìa, il settecentesco Palazzo Trimarchi rivela ancora l’insegna del celebre Bar Vitelli dove Michael Corleone parlò con il padre della futura moglie Apollonia Vitelli: chiamato così dallo stesso Coppola, da allora è rimasto tale ed è preso di mira dai turisti che desiderano sedersi al tavolo del protagonista. Il Palazzo nobiliare della famiglia Trimarchi si presenta in stile neoclassico siciliano ed è stato ristrutturato nel 1773 come risulta da una data scolpita sulla chiave di volta del portale d’ingresso. Nonostante il rilevante interesse storico ed architettonico dell’edificio ciò che lo ha reso celebre è il bar, con il suo interno pieno di oggetti antichi e foto del cinema che ne fanno un piccolo museo.

bar vitelli a Savoca
Il Bar Vitelli
Le Chiese e il Convento

Vicino alla piazza si trova l’odierna sede del Palazzo Municipale, costruito nel 1927, ma proseguendo il cinetour si arriva alla Chiesa di San Nicolò, che fece da sfondo alle nozze tra Micheal Corleone e la figlia del Padrino, che appare più come una fortificazione che un edificio sacro e al suo interno conta tre navate ed altari in marmi policromi decorati in stile barocco.

La Chiesa Madre del paese è però quella di Santa Maria in Cielo Assunta, dichiarata Monumento Nazionale Italiano nel 1910, che custodisce una cripta sotterranea con annesso quello che una volta era il luogo delegato alla mummificazione dei corpi e dei notabili conosciuto come putridarium. La chiesa venne edificata su una preesistente struttura verso il 1130, durante il regno del Re Ruggero II di Sicilia, ma ha subito diversi ammodernamenti come l’orientamento e l’edificazione del campanile e della canonica. Al suo interno sono custodite diverse opere di indubbio valore storico ed artistico tra cui due affreschi murali del XII secolo.

chiesa san nicol
Esterno della Chiesa di San Nicolò

Anche nella Chiesa di San Michele compaiono diversi affreschi di pregio insieme a preziose tombe che si dice siano quelle di bambini non battezzati, sepolti e separati dagli altri. Di impatto particolarmente suggestivo è la Chiesa del Calvario, che si erge sull’omonimo colle proprio sopra il Quartiere San Giovanni, in una posizione panoramica da cui si possono ammirare, oltre a tutto il centro storico di Savoca, anche l’Etna, il Mar Jonio, il Capo Sant’Alessio e l’abitato di Santa Teresa di Riva. Già prima dell’anno 1000 esisteva in questo luogo un eremo dove vivevano alcuni monaci basiliani prima di passare le consegne ai gesuiti che, nel 1735, fecero restaurare la chiesa ormai in rovina dedicandola alla Beata Vergine dei Sette Dolori e della Santa Croce, oltre a farvi edificare le stazioni della Via Crucis. E' sempre rimasta legata ai riti della Settimana Santa ed ancora oggi, infatti, vi viene celebrata la suggestiva rappresentazione della Passione di Cristo. A testimonianza dell’antica struttura è rimasto un grande e pregevole arco di pietra.

Punto di partenza della Via Crucis è il Convento dei Cappuccini, che ospita la cripta con le salme dei notabili prelevate dalla Chiesa Madre una volta eseguita la mummificazione, che sono state studiate addirittura da un team internazionale di ricerca.

affresco del convento a Savoca
Affresco nel cortile del Convento dei Cappuccini raffigurante San Francesco

Il castello di Pantefur

Visitare Savoca significa fare un viaggio nel passato, in una realtà che offre poco caos in un contesto di antiche costruzioni d’epoca sospese in un panorama idilliaco. E non sono solo chiese: ad esempio rimane anche la testimonianza del Castello di Pantefur, di forma trapezoidale, che custodisce alcune parti della cinta muraria andata in rovina nel Settecento, o la Porta della città costruita all’epoca dei Normanni nel XII secolo, costituita da un arco a sesto acuto in pietra arenaria. Testimonianze storiche sono anche la Bifora, un’antica costruzione tardo medievale in stile gotico-spagnolo, oggi sottoposta al vincolo di tutela architettonica, e quello che resta dell’antico carcere della Terra di Savoca. Meglio conosciute e degne di una visita sono le rovine della Sinagoga, dove era solita pregare la folta comunità ebraica del paese. Da non perdere neanche la visita al Museo Storico Etnoantropologico, strutturato su più piani su cui sono riprodotti alcuni mestieri relativi al mondo antico insieme ai connessi utensili da lavoro.

Castelmola 

Castelmola è un grazioso paesino che domina Taormina dall’alto. Si tratta di un delizioso borgo medievale, una sorta di luogo in cui il tempo pare essersi fermato. Curatissimo in ogni dettaglio e lontano dall’idea della sfrenata modernità. I suoi sedici chilometri quadrati di estensione sul territorio offrono la possibilità di ammirare e godere di diversi percorsi naturalistici che, un tempo, costituivano le uniche vie d’accesso e di comunicazione per il borgo. Oltre alla via dei Saraceni, sono stati recuperati diversi percorsi da godere lento pede, basti pensare alle cosiddette Scalazze, costruite per ordine di Lady Florence Trevelyan. Questi percorsi conducono fino a monte Venere, la cima più alta del comprensorio che offre un belvedere senza eguali; qui la fitta macchia mediterranea si fa casa per rapaci di ogni genere e teatro naturale per gli amanti del birdwatching. Castelmola è un gioiello naturale, uno scrigno dal patrimonio storico inestimabile per bellezza e retaggio culturale, ma, soprattutto, teatro di feste religiose suggestive, come per esempio la festa dedicata al patrono S. Giorgio che coinvolge la cittadina ogni 23 Aprile tra rituali, spettacoli di intrattenimento ed una fiera che si snoda lungo tutta la strada d’accesso al borgo.

Gole dell’Alcantara

Questi giganti della natura siciliana, sono una formazione di basalto vulcanico, consumato dal fiume che ha intagliato un canale mozzafiato lungo circa 6 km e largo 6, che tra riflessi straordinari e luccichii dell’acqua sulle pareti nere di pietra lavica, lascerà stupiti anche i visitatori più esigenti.

Non fermatevi alle apparenze, le Gole dell’Alcantara, conosciute anche come “Gole di Larderia”, rientrano tra i luoghi più belli della terra sicula!

Circa l’origine di queste gole, ci sono diverse teorie, tra cui eventi sismici di elevata intensità, ma la terra sicula sa sempre come stupirci!

Anche questa volta la Sicilia ha saputo sbalordire, regalandoci una struggente leggenda, legata alla disonestà di un contadino, che a causa dei suoi comportamenti scatenò l’ira degli Dei, nella notte dei tempi, dando vita ad un’eruzione vulcanica immane.

Si presenta come la principale attrattiva della Valle Alcantara, il Parco Botanico e Geologico Gole Alcantara, a cavallo fra la città di Messina e Catania, la meta ideale per chi ha voglia di un crazy moment in totale stile siculo!

Un sentiero naturalistico indimenticabile, dove oltre alle meravigliose “gole” potrete immergervi nella natura incontaminata, raggiungendo in pochi minuti la Sorgente di Venere lungo il corso del fiume, dalla quale sarà possibile ammirare incantevoli pareti di basalto che scendono verso il fondo, capaci di regalare spettacolari quadri naturali irripetibili, che da lì a poco condurranno i visitatori in una spiaggetta incredibile, intinta completamente nella macchia mediterranea.

La bellezza di questo posto vi lascerà sorpresi e increduli, tanto da farvi sentire molto piccoli dinanzi alla potenza di “madre natura”!

Etna
Patrimoni dell'Umanità


Etna  Si tratta infatti di uno dei più attivi vulcani del mondo,più alti del mondo, ed è entrato a far parte della world Heritage List dell'Unesco nel giugno del 2013.
L'Etna rappresenta un laboratorio naturale scientifico terrestre sulle aree vulcaniche e la sua intensa attività è osservata e raccontata sin dai tempi classici. Se ne scrive infatti da circa 2.700 anni e questo rappresenta per l'Unesco "uno dei più documentati record mondiali nel campo dei vulcani" Monte Etna I crateri, le ceneri, le colate di lava, le grotte di lava e la depressione della valle del Bove, fanno del monte Etna una destinazione privilegiata e un importante centro di ricerca internazionale con una lunga storia di influenza sulla vulcanologia, la geologia e altre discipline di scienza della terra” inoltre “la sua notorietà, la sua importanza scientifica, i suoi valori culturali e pedagogici sono di importanza mondiale". Queste le motivazioni che hanno indotto l'Unesco a fare del vulcano siciliano un patrimonio mondiale.
Secoli e secoli di eruzioni hanno modificato il paesaggio circostante, trasformando la flora e la fauna mediterranea tipica della Sicilia in un ambiente suggestivo quasi lunare. Un ambiente tutelato da un vasto parco naturale, il parco naturale dell'Etna, istituito nel 1987.
Il parco e lo stesso vulcano sono visitabili grazie a numerosi sentieri naturalistici, aperti a tutti. Inoltre il vulcano presenta diverse bocche sparse a varie altitudini, prodotte dalle varie eruzioni nel tempo, di facile accesso da parte dei visitatori e dei ricercatori e nelle quali vengono effettuate escursioni. Oltre quindi agli studiosi che ormai lo conoscono e lo studiano da anni, l'Etna rappresenta una meta interessante anche per i turisti che hanno un motivo in più per visitare la Sicilia e la bellissima provincia di Catania, in cui sorge il vulcano.

Un legame indissolubile quello tra Catania e l’Etna: il vulcano domina la città dall'alto e ridisegna il panorama e il paesaggio.
Un paesaggio vasto e vario che va dalla fascia costiera affacciata sulle acque dello Ionio, alle vaste campagne interrotte da agrumeti e vigneti, dai fitti boschi di castagni e querce alla natura più brulla e quasi lunare pian piano che ci avvicina alla vetta dell'Etna, da cui si gode di uno spettacolare panorama sulla Sicilia, fino all'isola di Malta.

Di notte poi, quando il vulcano è in eruzione, la vista sull'Etna è particolarmente suggestiva: l'impressionante fiume di lava che scorre lentamente lungo le pareti del monte e gli zampilli che ne fuoriescono a illuminare il cielo sono uno spettacolo unico e imperdibile.
Simbolo della Sicilia, l’Etna è una tappa fondamentale per chi visita questa magnifica terra, e d’inverno, quando la neve ricopre l’intero paesaggio, diventa anche un’attrezzatissima meta sciistica.

Da non perdere

All'interno dell'area protetta del Parco dell'Etna, da non perdere la Valle del Bove (depressione vulcanica), un'enorme conca sul versante orientale del vulcano, le cui pareti, alte fino a 1000 metri, sono incise da profondi canyon e la Grotta del Gelo, una imponente cavità vulcanica in cui si è formato un ghiacciaio perenne.

Interessanti anche le Grotte dell’Alcantara, formatesi nel corso dei secoli grazie all’azione erosiva delle fredde acque dell’omonimo fiume, che si può ripercorrere legati con delle funi gli uni agli altri.

ACITREZZA


Talmente caratteristica da ispirare le odi di Omero per la sua Odissea, Acitrezza è frazione di Acicastello e piccolo borgo peschereccio assai ammaliante. Il panorama è dominato dagli 8 faraglioni, i costoni lavici formatesi prima dell’Etna.

Secondo il mito dell’Odissea raccontato da Omero fu il ciclope Polifemo a scagliare contro le imbarcazioni di Ulisse i grandi massi. Acitrezza ospitò anche l’ambientazione del romanzo dei Malavoglia di Giovanni Verga, principale esponente del Verismo italiano. Oggi è ancora presente la Casa del Nespolo, dimora in cui l’umile famiglia di pescatori alloggiava.




ISOLE DEI CICLOPI

L’area marina protetta Isole dei Ciclopi è stata istituita da circa dieci anni per salvaguardare l’ambiente marino e le specie che lo popolano. Corre da Acitrezza fino alla zona Cannizzaro, coprendo una superficie complessiva di 659 ettari, all’interno della quale si trovano anche i famosi faraglioni.

Sia la fauna che la flora marina ne stanno ampiamente godendo: è possibile effettuare immersioni guidate all’interno della Riserva per poter ammirare lo spettacolo dell’ambiente naturale, contraddistinto dagli effetti vulcanici sotto il livello dell’acqua, oltre a caratteristici esemplari di fauna marina e oltre 300 tipi di alghe diverse, dalle rosse alle verdi fino alle brune.


DA PROVARE

Per chi è amante del pesce, Capomulini, a pochi chilometri da Acitrezza, è un piccolo borgo marinaro che offre una serie di ristoranti specializzati nella cucina a base di pesce. Per chi ne è appassionato vale la pena provare. Per chi non lo fosse, è sicuramente una buona occasione per diventarlo!



ACI CASTELLO E ACITREZZA DI SERA

Sia Acicastello che Acitrezza accolgono decine di migliaia di turisti, oltre ai buongustai della zona, non solo durante il periodo estivo ma un pò tutto l’anno. La brezza marina che si gode, oltre allo scenografico castello e i faraglioni di Acitrezza sono il luogo preferito di migliaia di persone durante le belle serate siciliane.

Qui prendono posto alcuni dei migliori ristoranti in assoluto in Sicilia. Per i più giovani, le serate sono animate da discoteche sul mare e da club, dove è possibile bere e ballare le hit dell’estate.

Ma le serate possono essere anche un po’ più tranquille: prendere un bel gelato e passeggiare presso il lungomare durante le notti di luna piena, ascoltando il mare che accarezza gli scogli, è l’atmosfera ideale per gli innamorati.












Catania

Situata ai piedi del suggestivo Monte Etna che con le sue eruzioni spesso le regala un fascino particolare, Catania, affacciata sul mar Ionio, è una splendida città d’arte, esempio indiscusso del barocco siciliano e per questo patrimonio Unesco insieme alle altre città.